Valutazione Sociale
- Carlo Passoni
- 21 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 11 ott 2024
Viviamo in un mondo in cui il valore di qualcosa è determinato dalla sua esclusività. Solo pochi privilegiati possono godere di beni esclusivi, lasciando la maggioranza nell’insoddisfazione. Questo sistema crea una disparità che rende solo una minoranza soddisfatta, mentre la maggioranza continua a cercare ciò che non può avere.
La conferma sociale gioca un ruolo cruciale: tendiamo a dare valore a ciò che gli altri considerano prezioso. Se molte persone attribuiscono valore a una “persona x” o a un “oggetto y”, siamo portati a credere che essi abbiano un tale valore intrinseco. Questo fenomeno aumenta l’illusione di valore, spingendoci a desiderare ciò che gli altri apprezzano, per sentirci parte del gruppo. Pilastri del nostro sistema economico come il mercato azionario, si basano su questa speculazione.

Nella nostra società, tutto è inflazionato, inclusi i valori personali. Il prezzo della nostra vita e dei nostri valori è spesso ridotto a pochi spiccioli, pronti ad essere comprati non dal miglior offerente, ma dal primo che attira la nostra attenzione. Questo sistema è alimentato dall’approvazione degli altri, su cui il capitalismo fa leva. Realizziamo obiettivi non per soddisfazione personale, ma per sentirci approvati dagli altri.
Per evitare di vivere schiacciati da desideri tanto abbaglianti quanto effimeri, dobbiamo discostarci da questo sistema di conferme esterne. Solo così potremo vivere autenticamente.
Il riconoscimento sociale è un elemento positivo fondamentale della natura umana, radicato profondamente nelle nostre origini come specie sociale. Fin dalle prime comunità preistoriche, gli esseri umani hanno cercato l’approvazione e il riconoscimento degli altri membri del gruppo per garantire la propria sopravvivenza e prosperità. Tuttavia, nel corso del tempo, il sistema di conferma sociale ha subito trasformazioni che lo hanno reso potenzialmente tossico.
Nelle prime società umane, il riconoscimento sociale era essenziale per la sopravvivenza. Essere accettati e apprezzati dal gruppo significava avere accesso a risorse, protezione e supporto reciproco. Gli individui che riuscivano a ottenere l’approvazione del loro gruppo avevano maggiori probabilità di sopravvivere e riprodursi. Le dinamiche di riconoscimento sociale promuovevano la coesione del gruppo, la collaborazione e la condivisione delle risorse.
La gerarchia e lo status giocavano un ruolo importante. Gli individui che dimostravano abilità particolari, come la caccia, la raccolta o la saggezza, erano riconosciuti e rispettati, e spesso assumevano ruoli di leadership. Questo riconoscimento non solo favoriva la loro posizione all’interno del gruppo, ma beneficiava anche l’intera comunità attraverso una guida efficace e decisioni sagge.
Nella modernità, tuttavia, il contributo tangibile alla comunità ha ceduto il passo alla percezione di ‘successo’ e popolarità.
Il riconoscimento sociale moderno si basa sempre più su metriche superficiali, vince chi intrattiene di più, non importa come. La quantità di interazioni sui social media è diventata un indicatore di valore personale. Le persone sono incentivate a creare un’immagine ideale e spesso irrealistica di sé stesse per ottenere approvazione. Questo approccio porta a una ricerca costante di validazione esterna, che può essere volatile e poco significativa.
Questo ha creato un sistema in cui la popolarità è vista come sinonimo di valore, indipendentemente dal reale impatto positivo che un individuo possa avere.
Un altro aspetto della moderna conferma sociale è il prestigio materiale. La proprietà di beni di lusso, il raggiungimento di uno status economico elevato e la capacità di mostrare ricchezza sono diventati simboli di successo. Questo porta le persone a misurare il proprio valore e quello degli altri in termini di beni posseduti, piuttosto che in base a contributi significativi o qualità personali.
Quindi ecco perché è bene discostarsi momentaneamente da questi nuovi tossici valori moderni stabiliti. Ciò non significa isolarsi, ma semplicemente ricalibrarsi.
L’ego sociale umano, non è sufficientemente evoluto per gestire queste dinamiche su vasta scala, ne risente profondamente (e si vede di gran lunga, penso sia la problematica psicologica più grande e palese su vasta scala mai vista).
Le persone possono diventare così focalizzate sull’ottenere approvazione esterna, che perdono di vista ciò che è realmente importante per il loro benessere. Questo può portare a una vita dominata dall’apparenza piuttosto che dalla sostanza, con conseguente vuoto esistenziale e perdita di identità autentica.
Bisogna ritrovare il giusto equilibrio della conferma (e riconoscimento) sociale in base alla sostanza dell’essere (autenticità, integrità, etica, resilienza), e al contributo comunitario
( innovazione, collaborazione, supporto, ecc…). Ne beneficeremo tutti.
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